Quando si parla di lavabile si pensa alla possibilità di prendere spugna e detersivo e strofinare al punto di poter togliere macchie di sporco dalla superficie. Ecco, per fare questo, esistono altri prodotti.
Ma se la lavabile non è lavabile, perché si chiama lavabile? Perché è un po’ più lavabile della tempera! Nel senso che se ho un grosso segno sul muro e passo con una pezzetta bagnata, il segno un po’ viene via. Mentre invece su tempera e semilavabile non ho speranza.
Un prodotto definito lavabile lo puoi al massimo “sanificare”, puoi passarci la spugna bagnata senza il rischio di rimuovere il colore, ma non aspettarti di poter rimuovere tracce di pennarello o sostanze grasse.
Con un panno umido puoi portare via lo sporco più leggero, per il resto, se stiamo parlando sporco pesante, il muro rimane macchiato.
Se vuoi un materiale che si possa lavare devi usare lo smalto all'acqua. Come lo smalto tradizionale, anche quello ad acqua è disponibile in tre tipi di finish: opaco, che non riflette la luce; lucido, che riflette costantemente la luce esterna per un effetto molto luminoso; satinato, una via di mezzo tra i primi due con punti luce moderati. Lo smalto ad acqua è disponibile in diverse colorazioni.
Lo smalto, solitamente viene impiegato, in cucina (dietro i fornelli, si può proprio lavare con sgrassatore e panno) e in bagno o in altri ambienti che necessitano il lavaggio della parete.
A seguito della sua applicazione la superficie trattata risulterà antigraffio, resistente alle abrasioni, a basso assorbimento, quindi impermeabile e facile da pulire.
Tutte queste caratteristiche che sono fondamentali in un ambiente domestico, soprattutto in presenza di bambini, vengono garantite anche con l'applicazione di uno spessore piuttosto sottile di prodotto.